ARGOMENTO
Fedra, moglie di re Teseo in guerra da ormai sette anni, è da tempo turbata dal ricorrere di uno strano sogno, carico di mostruose immagini, allusivi rimandi ad ataviche colpe.
L’incubo le si ripresenta anche nel giorno delle nozze di Ippolito, figliastro cui la donna è attratta da una morbosa passione che la porta a uccidere, per sostituirsi a lei, la vergine eletta come sposa.
L’espediente di Fedra per conquistare il giovane sortisce un effetto opposto a
quello sperato: questi fugge via inorridito al di lei racconto del misfatto e delle insane motivazioni che ne sono state origine scaturente.
All’inaspettato rientro di Teseo dalla guerra, Fedra cade nella più nera angoscia.
Al marito si mostra in un primo momento fredda e misteriosamente distaccata, per poi
arrivare a confessargli falsamente di aver subito violenza da Ippolito. Come prova dell’oltraggio subito indica al re la presenza della spada del giovane a terra nella stanza.
Cieco d’odio, Teseo maledice il figlio invocando Poseidone. Si scatena subito un fortissimo
maremoto in cui Fedra riconosce le sue terribili visioni oniriche. Alla fine, tutto è devastato, nessuna traccia di Ippolito. Teseo, in principio fiero della morte del colpevole, in un secondo momento versa lacrime di pentimento. D’improvviso entra straziato Ippolito che, in fin di vita, perdona il tremendo atto del padre per poi spirare, invocando la pura amata dea Artemide. In un folle atto di gelosia e ribellione Fedra confessa tutta la verità sulla vicenda e, in un estremo atto, si congiunge ad Ippolito ferendosi mortalmente al cuore con la spada del giovane.