Gli esordi
Qui scrisse alcune composizioni scolastiche (sinfonie, musica sacra e arie) e le opere Pigmalione (1816), L'Olimpiade e L'ira di Achille (1817). Dopo due opere rappresentate con scarso successo a Venezia nel 1818, colse la prima autentica affermazione nel 1822 a Roma con Zoraide di Granata cui seguì La zingara che, a Napoli, fu replicata per un anno intero e che gli procurò l'amicizia e la stima di Rossini e di Bellini. Nonostante ciò i teatri della Lombardia non furono generosi di consensi: alla Scala non piacque Chiara e Serafina, a Bergamo cadde il notevole Ajo nell'imbarazzo che aveva trionfato invece a Roma (1824) e in molti teatri italiani e stranieri.
La carriera procede lentamente
Amareggiato, esplicò allora la sua attività tra Napoli, Palermo e Roma dove nel 1828 si unì in felicissimo matrimonio con Virginia Vesselli. L'anno precedente il successo di Olivo e Pasquale (tratto da una notissima commedia del tempo) gli aveva procurato un impegno coll'impresario Barbaja: due opere nuove all'anno per il S. Carlo e la direzione del Teatro Nuovo. Nominato direttore dei Regi Teatri napoletani (incarico che tenne fino al 1838), riprese anche i contatti con il settentrione d'Italia. Dopo il successo, al San Carlo, del Proscritto (1828), ampiamente lodato da Rossini, partecipò, nello stesso anno, con Bellini, all'inaugurazione del Carlo Felice a Genova (La Regina di Golconda) e finalmente nel 1830, con Anna Bolena, rappresentata al Carcano, ebbe dal pubblico milanese il completo riconoscimento del suo merito.
Con Anna Bolena il successo si consolida
Anna Bolena rappresenta anche un importante momento dell'evoluzione artistica di Donizetti, al quale si aprirono le porte dei teatri di Parigi. A Ugo, conte di Parigi, oscurato alla Scala nel '32 dalla Norma, seguì il determinante successo dell'Elisir, che però non riuscì a fronteggiare le gravi difficoltà materiali in cui il Maestro si trovava. Costretto a un assillante lavoro, ritornato in Italia meridionale, scrisse: Il furioso all'isola di S. Domingo (in sei anni fu rappresentato in più di 70 teatri), Torquato Tasso, Lucrezia Borgia, Parisina; contemporaneamente, nel 1835, vennero alla luce il Marin Faliero, per il Thébtre Italien di Parigi, e Lucia di Lammermoor per il S. Carlo di Napoli. In questa città svolse una appassionata e proficua attività didattica nel R. Collegio di Musica diretto dallo Zingarelli, ma, alla morte di quest'ultimo, gli fu preferito il Mercadante nella direzione dell'Istituto. Nello stesso periodo perdette i genitori, due figli e la dilettissima moglie. Scomparso Bellini e ritiratosi Rossini, poteva tra il 1838 e il 1845 imporsi decisamente agli impresari.
La grande stagione della maturità artistica
Si apre così il periodo della sua aurea maturità, nascono La Fille du régiment, La Favorite, Les Martyrs (rifacimento del Poliuto) e il capolavoro Dom Sébastien per Parigi; Maria Padilla per la Scala; Adelia per Roma. Direttore d'orchestra di primissimo ordine, guidò a Bologna una esecuzione dello Stabat di Rossini dietro invito personale dell'autore, ma non volle dirigere il Liceo musicale di quella città. Chiamato a Vienna come Compositore da camera e direttore dei concerti privati di S. M., compose nel frattempo, Linda di Chamounix, Maria di Rohan e, per Parigi, il Don Pasquale. Nel 1845, nella capitale austriaca, lo colse il primo violento attacco di paralisi che lo costrinse, dopo varie alternative, a ritornare a Bergamo dove concluse la sua esistenza.